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mercoledì 15 gennaio 2014

L'ISOLA CHE C'E'


Oggi voglio parlarvi dell'isola di Innisfree conosciuta  per l'isola cantata da W.B.Yeats.


Perdonatemi il romanticismo ma sono molto legata a questo autore 
perchè oltre alla sua poetica che apprezzo, mi ricorda l'Irlanda,
 l'isola dove sono nata.





Innisfree, come ho detto, esiste,  è un luogo concreto, e si trova in Irlanda. E' un'isola disabitata nel Lough Gill, nei pressi di Sligo. L'autore c'era stato da giovanissimo, per osservare gli uccelli ed ascoltare le storie dei barcaioli.
Gli dedica dei versi anni dopo, a Londra. L'idea gli nasce mentre sta camminando sui grigi marcapiedi di Fleet Street, il gorgoglio dell'acqua di una fontana gli riporta alla mente il dolce sciabordare del Lough Gill e gli risveglia il ricordo. Sente l'isola nell'intimo del cuore, il bisogno di rifugiarsi in quei luoghi.
 
Non c’è nostalgia in questi versi, ma una forte determinazione: la certezza di una meta che un giorno sarà raggiunta, il sogno di una vita, un ideale. ..
  
Perchè questa poesia? Vi chiederete. Perchè Innisfree esiste..anche dentro di noi, è “l'isola che c'è” basta cercarla.... 

Innisfree – l'isola sul lago

Io voglio alzarmi ora, e voglio andare, andare ad Innisfree
E costruire là una capannuccia fatta d’argilla e vimini:
nove filari e fave voglio averci, e un’alveare,
e vivere da solo nella radura dove ronza l’ape.
E un po’ di pace avrò, chè pace viene lenta
Fluendo stilla a stilla dai veli del mattino, dove i grilli cantano;
e mezzanotte è tutta un luccicare, ed il meriggio brilla
come di porpora, e l’ali dei fanelli ricolmano la sera.
Io voglio alzarmi ora, e voglio andare, perché la notte e il giorno
Odo l’acqua del lago sciabordare presso la riva di un suono lieve;
e mentre mi soffermo per la strada, sui marciapiedi grigi,
nell’intimo del cuore ecco la sento.

W.B.Yeats.
(Traduzione a cura di Roberto Sanesi – Ed. Mondadori)


The lake isle of Innisfree

I will arise and go now, and go to Innisfree,
And a small cabin build there, of clay and wattles made:
Nine bean-rows will I have there, a hive for the honeybee,
And live alone in the bee-loud glade.
And I shall have some peace there, for peace comes dropping slow,
Dropping from the wheels of the morning to where the cricket sings;
There midnight’s all a glimmer, and noon a purple glow,
And evening full of the linnet’s wings.
I will arise and go now, for always night and day
I hear lake water lapping with low sounds by the shore;
While I stand on the roadway, or on the pavement grey,
I hear it in the deep heart’s core.

W.B.Yeats. 
 

12 commenti:

  1. Ciao Stefania, non sapevo che eri di origine Irlandese.

    Splendida poesia e grandissimo il concetto dell'isola che c'è, ed è dentro ad ognuno di noi. Mi ricorda un po' Melville quando scrive della insulare Taiti che è dentro il cuore di ognuno di noi ed è luogo di bellezza e pace in mezzo al mare delle tristezze e disperazioni quotidiane, ci consiglia di non lasciarla mai perchè poi sarà difficile se non impossibile tornarci.

    Ritengo che sia meraviglioso riuscire a mantenere sempre dentro di noi questa nostra isola felice.

    Bellissimo post, a presto.
    Antonella

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    1. Ciao Antonella, proprio così, bisognerebbe sempre ritagliarci un piccolo spazio nel cuore per la nostra isola felice.. è un'utopia..forse..ma chi non ha bisogno di un sogno come questo?
      Mi ha fatto piacere il tuo apprezzamento, grazie.
      Un abbraccio.

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  2. Rimango sempre affascinata dalle tue intense pubblicazioni, che mi fanno spaziare in una dimensione d'arte di notevole entità...
    Buona giornata, mia cara, e un saluto, silvia

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    1. Ti ringrazio, sei sempre molto gentile...ma sono contenta che tu abbia apprezzato il post.
      Buona serata.

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  3. Cpo0me sempre cara Stefania, i tuoi post sono sempre molto interessanti, peccato che la mia scarsa conoscenza non possa gustarli pienamente.
    Ciao e buona serata e a presto rileggerti.
    Tomaso

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    1. Ciao Tommaso, sono contenta ritrovarti tra noi, e mi fa sempre molto piacere leggere i tuoi commenti.
      Buona serata, un abbraccio.

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  4. Ciao Stefania,
    sei nata in Irlanda? wooow...io sono affascinata dall'Irlanda e spero di avere la fortuna di visitarla un giorno.
    Questa poesia è speciale mi è piaciuto molto di più leggerla in inglese anche se la traduzione mi è servita per capire qualche riga -.-'
    L'isola che c'è è proprio bella :)
    buona serata un abbraccio

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  5. Ciao Audrey, devi proprio andarci... è un'isola che ha il suo fascino. Io ci sono tornata cinque anni fa, l'avevo lasciata all'età di sette anni e non ci ero più tornata. Ho visitato solo Dublino e il sud perchè io sono nata vicino a Cork, ma spero di poterci tornare ancora e di poter vedere anche il resto...
    Un abbraccio.

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  6. ...cara Stefy, che bel regalo di hai donato!...triplice direi, sì, per la poesia che già conoscevo, Yeats, autore che assieme a Keats, riflettono il periodo che più amo della poesia; per la bellissima foto che trasporta e dilata gli orizzonti del pensiero immaginativo, e poi, sapere qualcosa delle tue origini, della romantica terra, isola dei tuoi natali, dove i naturali elementi influiscono molto sulla sensibilità innata di un'anima poetica... grazie amica cara...buona giornata...

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    1. Grazie a te..per questo bellissimo commento.. che dire di più? Mi hai lasciato senza parole...
      Abbraccio..

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  7. Una poesia molto bella quella che ci proponi con tanta eleganza cara Stefania.
    La descrizione di un’isola felice che potrebbe esistere anche dentro di noi, il nostro modo di vedere e percepire le cose… questo fa la differenza…
    Grazie Stefania, un abbraccio e buon fine settimana

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  8. ...puo' essere l'isola dove rifugiarsi se ti trovi smarrito e solo, dove ritrovare te stesso, l'energia per andare avanti, ma..hai proprio ragione..dipende molto dalla nostra sensibilità e disposizione..
    Ti ringrazio Betty, apprezzo molto il tuo commento, abbraccio :)

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