perchè dal groviglio
nasca una nuova geometria.
Questa immagine peregrina
rintraccia il mio andare
tra calli allagate,
e si trasforma in filo
di cangiante superficie.
Vedo laggiù il triangolo
di quei ricordi
che spezzano il verso.
Accarezzo la figura fugace
che apre l'occhio all'orizzonte.
Rifletto sulla stanchezza
dell'eterno
negli archi che risalgono
le parole.
E' il perdono del fuoco
al cerchio del poema
che alla fine sbroglia
quell'unico ponte
che dalla vita ci divide.
Armando Romero
È bello pellegrinare tra ponti e calle asciugandosi il sudore...
RispondiEliminaBella veramente cara Stefania.
Buona notte cara amica.
tomaso
Grazie, buona giornata.
EliminaCalle e gondole... Che meraviglia è Venezia in inverno!
RispondiEliminaUn abbraccio
Xavier