Un inverno ancora corre
lungo il filo spinato della memoria.
La scena oggi
sottratta alle nebbie del ricordo
ha l'aspetto irreale dei fantasmi
della notte.
Un desolante vissuto racconta
la città dei morti
da un vuoto che si riempe attorno
di presenze evanescenti,
da un silenzio che suggella un dolore
senza tempo.
Storie travagliate di stelle gialle,
scarpe, e vesti
che la nuda terra veglia
con tenero e devoto rispetto.
Ma oggi, occhi
velati da cristalli di rugiada
illuminano altri occhi,
miraggi nella luce del giorno
come falene nella notte.
Farfalle gialle, luminose
con ali di sottili filigrane
sembrano volare.. verso la libertà
oltre le sbarre
oltre il filo spinato della memoria.
A noi ricordare ..
che ha fauci sempre aperte
la crudeltà umana.
Stefyp.
Dobbiamo riflettere e ricordare che questa memoria continui! Che nelle scuole ne parlino sempre di queste atrocità.
RispondiEliminaTomaso
bellissimo questo tuo modo di ricordare una tragedia immane
RispondiEliminabuona domenica Stefy
Non si può e non si devono dimenticare quegli orrori...
RispondiEliminabellissima!!! brava, non dobbiamo dimenticare mai, quello che è successo è disumano e ogni giorno dobbiamo ricordare a noi stessi che certe cose non devono ripetersi.
RispondiEliminaBuona domenica
Ricordare è un dovere, raccontare significa rendere giustizia a chi non ha più voce...
RispondiEliminaciao
per non dimenticare...i nostri pensieri...oltre il filo spinato della memoria.
RispondiEliminaCiao.
http://pinopalumbo.blogspot.it/2013/01/erano-uomini-e-poi.html
"Crudeltà umana", sembra quasi un controsenso, eppure......... Ciao
RispondiEliminaGrazie a tutti. Il ricordo deve accompagnare ogni giorno della nostra vita e sperare che atrocità come queste non si ripetano.
RispondiEliminaStefania
Particolarmente significativo il tuo ricordo.Buona serata
RispondiEliminaCiao Cettina, grazie.
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