Me ne andavo, coi pugni nelle tasche sfondate,
E pure il mio paltò, diventava ideale;
Andavo sotto il cielo, mia Musa, a te ideale;
Amorose avventure, magnifiche e sognate!
Nei miei soli calzoni un buco s'allagava.
- Sognante Pollicino, sgranavo nella corsa
Rime. la mia locanda era lassù, nell'Orsa.
-Soavemente in cielo le mie stelle frusciavano.
E le ascoltavo, ai bordi di qualche strada assiso,
In quelle dolci sere di settembre, col viso
Bagnato di rugiada che ha di vino il vigore;
E, rimando nel mezzo di buiori fantastici,
Tiravo, come corde di una lira, gli elastici
delle scarpe ferite, un piede accanto al cuore!
ARTHUR RIMBAUD
Spesso estraniarsi ma rimanere sulla terra contemporaneamente fa parte della vita che oscilla fra realtà ed illusioni Buona serata
RispondiEliminaBuona serata cara Stefania, e aggiungo un buon fine settimana.
RispondiEliminaTomaso
Un grandissimo e affascinante poeta. Ottima scelta.
RispondiEliminaBuona serata.
Antonella
Un poeta di grandiosa fantasia!!! Bellissima poesia!!!
RispondiEliminaLa nostra mente ha bisogno di lavorare con la fantasia
per renderci la vita migliore!!!
Buona giornata da Beatris
...bello e dannato, tenero e franco nei versi...sì, ottima scelta Stefania...
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