E portare con sé: la durezza
delle montagne, le sterminate
pietraie, la solitudine dell’acqua.
Gelidamente distante, aliena.
Sapere questo, intendo, della sua esistenza.
La neve, quella che resta comunque
negli anfratti a nord, in forma
di luminosa lingua, o guizzo.
La stratificazione dello scisto, l’impasto
del granito; la corrucciata
dolomia.
Il lontano, il freddo, l’assenza.
Volare il falco altamente.
Fabio Pusterla
(tratta da Poesia - mensile)
grazie di avercelo fatto conoscere,difficile capire la sua poetica con un solo brano,mal'approccio è positivo,
RispondiEliminati abbraccio
Anch'io non lo conosco granchè, questa poesia ve l'ho proposta perché mi è piaciuta.
EliminaComunque cercherò di approfondire e di proporne qualche altra più avanti.
Buon pomeriggio.
Cara Stefania come è bella la vita, grazie di aver fotto conoscere un poeta che con in strani versi ti coinvolge...
RispondiEliminaTomaso
Già Tommaso, non avevo notato granchè il particolare..
EliminaGrazie, buon pomeriggio.
Questa poesia è splendida!!!
RispondiEliminaDentro c'è tutta la montagna e il suo gelo e beatitudine!!!
Buon fine settimana e un abbraccio da Beatris