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mercoledì 6 marzo 2013

SCELTE PER VOI

Con l'inizio del mese Marzo inizia un nuovo percorso poetico e l'autore che ci accompagnerà sarà: 

PABLO NERUDA



immagine da Wikipedia



Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto (Parral, 12 luglio 1904Santiago del Cile, 23 settembre 1973), fu poeta e attivista cileno.  
Il poeta, figlio di un macchinista delle ferrovie che faceva una vita durissima, appena ventenne, giunse nella capitale cilena della provincia meridionale di Temuco,  con alle spalle un tirocinio poetico precoce, unito ad una vocazione che non aveva conosciuto vacillamenti. (Per non illudere il padre che non voleva saperne dello studium inutile del figlio, cessò ben presto di firmarsi col nome anagrafico, Neftali Reyes, e assunse lo pseudonimo letterario di Pablo Neruda, in onore del poeta e scrittore cecoslovacco Jan Neruda. In seguito tale pseudonimo fu riconosciuto anche a livello legale)

La vastissima opera in versi di questo poeta, sempre tenacemente rinnovata ma senza mai tradire un'indole formale fortissima, fatta di ricca materia verbale e di un'insolita varierà di modulazioni, costituisce senza dubbio un unicum nel panorama della poesia in lingua spagnola del Novecento.


La poesia che propongo oggi è tratta da “Venti poemi d'amore e una canzone disperata” ( Veinte poemas de amor y una canciòn desesperada) anno 1924.
I Veinte poemas è un opera imbevuta della più originale e inconfondibile magia nerudiana.



Ah vastità di pini, rumore di onde spezzate,
lento gioco di luci, campana solitaria,
se il crepuscolo cade nei tuoi occhi di bambola,
mia chiocciola terrestre, in te la terra canta.

In te cantano i fiumi e in essi la mia anima
a tuo capriccio fugge là dove tu vorrai.
Insegnami la strada nel tuo arco di speranza
e sfrenerò il mio stormo delirante di frecce.


September-Morning
PAUL CHABAS

Io vedo intorno a me la tua fascia di nebbia
e il tuo silenzio preme le mie ore fuggitive
ed è nella tue braccia di pietra trasparente
che i miei baci hanno il porto e la mia umida ansia ha il
nido.

Ah la tua voce misteriosa che amore colorisce e piega
nel vespero che muore pieno d'echi.
Così in ore profonde nella campagna ho visto
riepiegarsi le spighe nella bocca del vento.


In questi versi la donna è un mito cosmico, staccato dalla concretezza quotidiana e proiettato sullo schermo vario e grandioso della natura. Nell'ultima strofa l'inflessione della voce trova un equivalente nell'incurvarsi delle spighe del grano quando spira il vento. La magia dell'immagine sta nel cedimento della vasta distesa di spighe all'avida bocca spalancata del vento. E ricorda un altro caso non dissimile nel romance gitano di Garcia Lorca, preciosa y el aire, nel quale il vento è raffigurato come un satiro lussurioso che aggredisce una giovane zingara.


7 commenti:

  1. Stefyp cara ...cosa posso dire di più se non che la tua scelta è caduta su uno dei miei poeti preferiti, caldo e vibrante come il sole cileno, passionale e delicato nello stesso tempo..
    Grazie di questo dono, lo adoro!

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  2. Ciao Stefania, anche a me piace Neruda,ogni volta che lo leggo mi sembra di ascoltare musica.
    Molto ben fatto il tuo commento.
    Ciao, buona serata.
    Antonella

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  3. Anch'io ritrovo in Neruda una musicalità e un'armonia nel verso che non riscontro in altri poeti, mi piace molto.
    Ottimo Nella, sono d'accordo con te, grazie.

    Antonella ti ringrazio, mi fa piacere che Neruda ti piaccia è un poeta molto intenso, che comunica molto.

    Ciao, Stefania

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  4. Mi stavo per perdere questo post favoloso ...io.adora Neruda ...bravissima e bellissimo post grazie
    ciao ciao

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  5. Armonia passione e musica nelle poesie del grande Neruda!!!
    Bel post!
    Un abbraccio da Beatris

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  6. Armonia, passione e musica nelle poesie del grande Neruda!!!
    Bel post!
    Un abbraccio da Beatris

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