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mercoledì 3 aprile 2013

SCELTE PER VOI

Nuovo mese, nuovo ciclo di Scelte per Voi


La mia scelta è caduta per Aprile su: 
Nazim Hikmet



Nazim Hikmet – Ran, spesso scritto in italiano più semplicemente: Nazim Hikmet nasce a Salonicco il 20 Novembre 1901 e muore a Mosca il 3 Giugno 1963. Poeta, drammaturco e scrittore turco naturalizzato polacco è considerato uno dei poeti turchi più importanti dell'epoca moderna. 
La poesia è per lui un linguaggio come un altro, una comunicazione che deve servire a renderci reciprocamente più consapevoli e responsabili, non a evadere dalle responsabilità storiche. 


“Il più bello dei mari/ è quello che non navighiamo/Il più bello dei nostri figli/ non è ancora cresciuto./I più belli dei nostri giorni/non li abbiamo ancora vissuti./E quello /che vorrei dirti di più bello/non te l'ho ancora detto.” ( Il più bello dei mari)



"Penso" - diceva - "che la poesia debba essere innanzitutto utile..utile a tutta l'umanità, utile a una classe, a un popolo, a una sola persona. Utile a una causa, utile all'orecchio... Voglio essere capito e letto dal maggior numero possibile di persone, ai più vari livelli di cultura, nei più diversi stati d'animo, dalle prossime generazioni. Voglio essere traducibile per i popoli più diversi"

L'impronta particolare della poesia di Hikmet è l'autentica, la fiducia, la freschissima spontaneità di questa coscienza dell'utile; che è la natura stessa della sua ispirazione.

A VARNA DAL BALCONE...

A Varna dal balcone dell'albergo, guardo:
la strada, gli alberi,
                                     dopo gli alberi, sabbia,
e oltre, dev'essere il cielo e il mare,
no,
     né cielo né mare
dopo la sabbia viene la luce nuda
                                       la luce senza fine ...
E nell'aria un profumo di rose
che prende alla gola.
Non vedo le rose
ma dall'odore
                          s'indovinano enormi
                                                                   tutte rosse ...

 VARNA (Bulgaria)
 (immagine dal web)
I turisti polacchi scendono verso la spiaggia
biondi, rosati e nudi.

Sopra di me, una rondine gira in tondo
le ali sono nere, il petto bianco.
Non ha niente dell'ape, eppure
somiglia a un'ape.
Sparisce, riappare
scende, s'innalza stridendo
                                         ebbra del suo garrire ...

Dello yogurt nella tazza azzurra.
Mi han portato dei pani al formaggio
 - mi credevo a Instanbul -
dei pani al formaggio
tempestati di sesamo, caldi dal forno.

A Varna, in questo giorno
                                        d'estate
per il poeta bandito
                             e molto ammalato
lontano da tutte le grandi parole
                                                  una fortuna - vivere ... (1957)

ISTANBUL
(immagine dal web)

4 commenti:

  1. Bellissimo questo post cara Stefania, sai cercare i luoghi e gli argomenti giusti che ci fanno sognare. Ciao e buon pomeriggio cara amica.
    Tomaso

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  2. Grazie Tommaso..sempre molto gentile.
    un abbraccio

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  3. ...cara Stefania, grazie per aver proposto Hikmet che amo tanto...la tua foto poi è bellissima per i toni tenui, e grazie anche per avermi fatto conoscere Varna...abbraccio..

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  4. Ciao Sergio, mi fa piacere che Hikmet ti piaccia, anch'io trovo che abbia qualcosa in più. Preparando questo post ho avuto modo di conoscerlo meglio e di apprezzarlo.

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