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mercoledì 10 aprile 2013

SCELTE PER VOI

2° APPUNTAMENTO 
CON NAZIM HIKMET



FINCH'E' ANCORA TEMPO

Finch'è ancora tempo, mio amore,
e prima che bruci Parigi
finch'è ancora tempo, mio amore,
finch'è il mio cuore è sul ramo
vorrei una notte di maggio
           questa notte di maggio
                        sul lungosenna Voltaire
                                 baciarti sulla bocca
e andando poi verso Notre-Dame
         contempleremmo il suo rosone
e a un tratto serrandoti a me
          di gioia, paura e stupore
          piangere silenziosamente
e le stelle piangerebbero
mescolate alla pioggia fine.

 Finch'è ancora tempo, mio amore,
e prima che bruci Parigi
finch'è il mio cuore è sul suo ramo
questa notte di maggio lungo la Senna
         sotto i salici con te, mia rosa,
         sotto i salici piangenti molli di pioggia
ti direi due parole le più dette a Parigi
       le più dette le più sincere
       scoppierei di felicità
       fischietterei una canzone
       e crederemmo negli uomini.
In alto le case di pietra
       senza incavi né gobbe
                appiccicate
coi loro muri al chiaro di luna
le loro finestre dritte che dormono in piedi
e sulla riva di faccia il Louvre
         illuminato dai proiettori
         illuminato da noi
                                   il nostro splendido palazzo
                                                                       di cristallo.

 Finch'è ancora tempo, mio amore,
e prima che bruci Parigi
finch'è ancora tempo, mio amore,
finch'è il mio cuore è sul ramo
in questa notte di maggio, nei depositi del lungosenna
            ci siederemo sui barili rossi
di fronte al fiume scuro nella notte
per salutare la chiatta dalla cabina gialla che passa
- verso il Belgio o verso l'Olanda? -
davanti alla cabina una donna
           con un grembiule bianco
           sorride dolcemente.

Finch'è ancora tempo, mio amore,
e prima che bruci Parigi
finch'è ancora tempo, mio amore.
1958

Toulouse Lautrec

 L'impronta particolare della poesia di Hikmet è l'autentica, fiduciosa, freschissima spontaneità della coscienza dell'utile.
Diceva: "Detesto non solo le celle della prigione, ma anche quelle dell'arte, dove si sta in pochi e soli. Sono per la chiarezza senza ombre del sole allo zenit, che non nasconde nulla del bene e del male. Se la poesia regge a questa gran luce allora è vera poesia. Credo che la forma sia perfetta quando dà la possibilità di creare il ponte più solido e più comodo tra me, poeta, e chi mi legge o ascolta" 

14 commenti:

  1. Stupenda, poi per una amante di Paris come me, è il massimo...Buona giornata ciao ciao

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    1. E' una poesia che entra nell'anima, grazie per il tuo apprezzamento.
      Buona serata, Stefania

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  2. Molto bella, non la conoscevo ed è stato un grande piacere leggerla.
    Buona giornata.
    Antonella

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    1. E' sempre un piacere scoprire che quello che ho pubblicato ha suscitato il vostro interesse, perchè vuol dire aver raggiunto lo scopo...
      Grazie, ciao.

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  3. Grande forza Stefy cara, grande luce...
    Che bello poter dire ..finchè c'è ancora tempo!!!!!!!!

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    1. Grazie cara Nella, che piacere! Sono contenta che questa poesia ti abbia portato nel cuore una ventata di luce...
      Un abbraccio

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  4. bellissima davvero, è un piacere da leggere!
    un abbraccio

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    1. Ciao Ellie, un grazie per il tuo apprezzamento. E' una poesia che ha forza e speranza...

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  5. Finchè c'è ancora tempo e il cuore batte nulla è perduto.
    Ciao Rakel

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    1. Ciao Rakel, un grazie per la visita.
      Ciao, Stefania

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  6. ..Hikmet, grande anima, grande sensibilità, e grande la tua spiegazione che coinvolge, come le tue straordinarie foto...abbraccio..

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