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mercoledì 24 aprile 2013

SCELTE PER VOI

ULTIMO APPUNTAMENTO DEL MESE

NAZIM HIMET

Hikmet era appassionatamente legato alla sua terra e scrisse sempre e soltanto in turco. Parlava correttamente altre lingue, il russo, l'arabo, il francese, ma soltanto per farsi capire, senza curarsi della correttezza sintattica e grammaticale, e mescolando estrosamente espressioni e vocaboli di varie lingue. 
Gli ultimi dodici anni di vita, che dovette passare in esilio, senza più rivedere il suo paese, furono carichi di nostalgia, per quanto a Mosca "la bianca città dei miei  sogni più belli" non si considerasse del tutto in terra straniera.

                                      

LA VITA NON E' UNO SCHERZO

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di la'.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio,
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate
o dentro un laboratorio
col camice bianco e gli occhiali
tu muoia affinchè vivano gli uomini
gli uomini di cui non conosci la faccia
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio, a tal punto
che a settantat'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perchè restino ai tuoi figli
ma perchè non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più 
sulla bilancia.


Il colloquio di Hikmet con la morte, in questa poesia, è un inno alla vita, sereno e luminoso.
Nelle ultime poesie, il pensiero della morte, della separazione dalla vita così amata, appare in Hikmet, nella ricerca di una difficile accettazione.
Non si tratta ormai di una morte epica, di un carcere o durante l'azione diretta; si tratta di una morte estranea e fatale, che sceglie il suo momento senza chiedere nulla. Ma scrive nella sua famosa Ultima lettera a Mehmet (il figlio):
"la vita che si disperde in me, si ritroverà in te, per lungo tempo e nel popolo per sempre"

9 commenti:

  1. Cara Stefania, come sempre i tuoi post sono avvolgenti e molto interessanti, molto belli questi versi... Ciao e buona giornata, amica.
    Tomaso

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  2. La vita vale la pena di essere vissuta sempre, perchè se oggi il cielo è nero domani potrebbe esserci un sole meraviglioso e un cielo azzurro ad aspettarci.
    Un abbraccio :)

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  3. Ciao cara,
    molto bello e riflessivo questo tuo post di oggi.
    La vita non è sempre facile, bella e felice; anzi...però dobbiamo sempre e comunque andare avanti e scoprire il domani perchè potrebbe essere migliore ;)
    Un abbraccio

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  4. Frasi dentro un argomento che fa meditare riflettere!!!
    Non ho paura della morte!
    C'è un inizio ed una fine!
    Una fine ed un inizio!
    Credo che la morte sia un inizio di un'altra vita!
    Un abbraccio forte e buona giornata da Beatris

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  5. Ciao cari amici, sono pienamente d'accordo con voi. La vita merita di essere vissuta per quello che è, attimo per attimo.. e dobbiamo cogliere il meglio di quello che ci viene dato.
    Vi ringrazio per i vostri commenti,
    un abbraccio, Stefania

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  6. Versi molto intensi che portano ad una profonda riflessione,e che scaturiscono da una vita tormentata .Le difficoltà segnano le persone in modo indelebile.Ciao

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    1. Già le vicissitudini della vita ti cambiano profondamente..e penso che Hikmet, più di molti altri, ne abbia provato i travagli..
      Ciao

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  7. ..la più bella e toccante fra le belle e toccanti di Hikmet, per il mio sentire...ciao Stefania abbraccio..

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    1. Concordo pienamente..è una stupenda poesia, tra le mie preferite per il trasporto e l'intesità dei versi.
      Grazie Sergio,
      un abbraccio a te..

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