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mercoledì 29 gennaio 2014

IL FRATELLO NELL'OMBRA

Patrick Branwell Brontë
(26 Giugno 1817 – 24 Settembre 1848)


...Speranza, su te indugio col mio sguardo:
sei la mia lampada e il tuo raggio seguo
in questa selva oscura aspra di rovi
in quest'arida landa di Sventura.
Veglia tu sui miei passi finch'io varchi
l'impetuoso invincibile torrente
e i possenti marosi della Morte.....


Credo che sia giusto parlarne un po', considerando il fatto che anche lui aveva talento. 
Nasce il 26 Giugno 1817 nel villaggio di Thornton, Bradford, West Riding di Yorkshire ed è il fratello delle ben note sorelle Brontë. Unico figlio maschio della famiglia, si dimostrerà un giovane brillante ed acuto.
Sarà uno studioso di storia, poeta e prosatore fin dalla più tenera età.
Dipingerà a matita e a olio quadri di pregevole fattura; suonerà con destrezza l'organo e il pianoforte, ma niente di tutto questo gli procurerà il minimo successo.
Per la situazione ambientale e familiare “scomoda” e per circostanze sfortunate resterà sempre una figura che non sarà in grado di esprimere il suo talento. Morirà molto probabilmente di tubercolosi, nella canonica di Haworth.
Il 28 settembre 1848 verrà sepolto nella tomba di famiglia. Emily Brontë morirà di tubercolosi nel dicembre dello stesso anno e Anne Brontë nel maggio successivo. 

 
Da notare nel ritratto: Branwell ha dipinto le tre sorelle cancellando la sua immagine, l'ombra è ancora chiaramente visibile, al centro del dipinto.

O giorni ormai da lungo tempo andati,
come raggi d'aurora via sfumati!
Giorni di gloria in cui il grido sentivo
del falcone - ed arrampicarmi ardivo

su quelle rocce ad alte torri uguali
fino al nido del falco che le ali
lì posava. Io ero il padrone
della mia terra - ed il gallo cedrone

stanavo - e se d'intorno a me scoppiava
la tempesta ed il tuono rimbombava,
verso casa fra l'erica mi aprivo
il varco, lieto come il sole estivo.

O giorni andati, infanzia mia svanita,
so che per sempre mi avete lasciato.
Su una riva mi trovo abbandonato,
disperata si chiude la mia vita.

12 commenti:

  1. Pur amando le sorelle Bronte, sai che non conoscevo l'esistenza di questo fratello e ho portato"Cime tempestose" all'esame di laurea di inglese...
    Che vergogna..!!!
    Mi piace moltissimo questo sfortunato giovane, sia come pittore sia come scrittore.
    Inquietante il dipinto delle sorelle e la sua diafana figura che sparisce in mezzo a loro.
    Nei versi a tratti mi ricorda un pochino il nostro Leopardi..così malinconico, rassegnato e desideroso , a modo suo, di vivere!
    Baci dolcezza mia!

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    1. ..condivido le tue osservazioni, anch'io ho trovato il Leopardi nei suoi versi, probabilmente perchè hanno qualcosa che li accomuna ...la solitudine..un stato che che fa scattare sentimenti malinconici molto intensi....
      Un grande grazie per il tuo bellissimo commento.
      Abbraccio.

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  2. E' una figura strana quella di questo talentuoso fratello del quale però non si parla mai se non per dire che esisteva e che è morto giovane. Pur sapendo della sua esistenza non avevo mai letto niente di suo, mi ha fatto piacere incontrarlo qui. Mi è piaciuto il tuo omaggio a questa persona vissuta, brevemente, nell'ombra.
    Un caro saluto Stefania, da domani metterò in pausa il blog per circa un mese, ci "riscriviamo" a marzo.
    Antonella

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    1. Ciao Antonella,
      un caro saluto a te, passa una buona vacanza.
      Grazie della visita.
      A presto.

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  3. Talenti nascosti, e forse sofferenti, in un un'epoca in cui poesia e arti risulterebbero al centro di personalità eclettiche, tutte da scoprire se la vita ne desse le giuste opportunità....
    Grazie per questa "chicca", cara Stefania, un abbraccio, silvia

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    1. Grazie a te, mia cara, per l'apprezzamento, ho letto con piacere il tuo commento.
      Abbraccio.

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  4. Non conoscevo questo artista, Stefi.

    Grazie per averlo proposto.

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  5. Ciao Stefania,
    di lui sapevo qualcosa però, come spieghi anche tu, è una figura che vive nell'ombra delle sue sorelle, un po' come il quadro ove ha cancellato la sua immagine. In verità penso che sia un vero peccato perchè era molto talentuoso e meritevole, la poesia che riporti lo dimostra. Certo che i Bronte hanno messa al mondo solo figli brava, capaci e pieni di talento, chissà quanto erano fieri di loro. Complimenti per il post, hai fatto bene a parlare di lui, se lo meritava ;)
    un abbraccio e buona serata

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    1. Già..ce ne sono stati altri come lui..la sorella di Giovanni Pascoli per esempio..scriveva poesie eppure è rimasta sempre all'ombra del fratello....
      Ti ringrazio per il commento, mi ha fatto molto piacere, ricordo il tuo post e quello di Antonella...quando avevate parlato delle sorelle. Ho pensato che era giusto citare anche a lui.....così abbiamo parlato di tutta la famiglia....
      abbraccio

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  6. Bellissimo post!
    C'è sempre da imparare!
    Un abbraccio e buona giornata da Beatris

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  7. ...cara Stefy, sapevo del fratello delle più conosciute sorelle, ma non avevo mai approfondito la sua vita; un eclettico non c'e che dire, anche se lo preferisco come verseggiatore che come pittore; i suoi poetare è malinconico, ma no lo accosterei più di tanto al caro Leopardi, Giacomo ha sublimato il suo lutto terreno in puro spirito, toccandone il massimo vertice con la poesia... avvicinerei più lo sfortunato Keats...grazie della bellissima proposta, abbraccio...

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