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sabato 11 ottobre 2014

LA VENEZIA DI MONET

“Il grande artista si riconosce da questo, egli ci svela la natura, ci indica uno spettacolo, un aspetto che ancora non conosciamo, egli ci rivela la via nell’identico modo in cui si è rivelata a lui e appare così nell’arte per la prima volta.” (Claude Monet) 



Nel 1908 Monet e la moglie Alice si recano a Venezia ospiti di Curtis, un amico americano del pittore inglese Singer Sargent. Trascorre inizialmente due settimane a palazzo Barbaro, un palazzo rinascimentale situato direttamente sul Canal Grande. Percorre le strette calli e si lascia condurre in barca attraverso i piccoli canali, si appropria dell'atmosfera e riflette. Studia le opere di Tiziano, di Giorgione e del Veronese, nei musei e nelle chiese. La città lo entusiasta per gli effetti di luce sull'acqua dei canali, così si mette con cavalletto e tavolozza sul Canal Grande, davanti al Palazzo dei Dogi, a dipingere. E dipinge, dipinge senza tregua, attenendosi rigidamente a una tabella di marcia che lo costringe ad alzarsi alle sei del mattino e gli concede due ore di tempo davanti a ogni soggetto. Trova pace soltanto la sera, al tramonto. Le vedute di San Giorgio Maggiore o di Palazzo Contarini sembrano uscire da una favola romantica o da una poesia simbolista. I quadri di Venezia sono composizioni di veli blu e madreperla, di foschia e riflessi di luce.



PALAZZO DUCALE
SAN GIORGIO MAGGIORE

Venezia, è sublime, sorge dall'acqua
in un'atmosfera di rarefatta bellezza.
E' visione ispiratrice unica,
perla affascinante racchiusa nei vicoli,
tra i palazzi, i ponti, sull'acqua.
L'isola mi parlava nell'ora
più incisiva, più mutevole del giorno.
Era la mia musa perfetta,
in quel momento, sentivo
di poter arrivare a rappresentare 

qualcosa di unico......
 (Pensando a Monet - liberi pensieri-Stefyp.)
 
CANAL GRANDE
PALAZZO DA MULA

“E' così bella” scrive nel dicembre 1908 Monet da Venezia a Gustave Geffroy, descrivendo la chiesa di San Giorgio Maggiore del Palladio che ritrae nella luce del sole del tramonto. “ mi consolo al pensiero che l'anno prossimo ritornerò, perchè sono riuscito a fare soltanto prove, inizi. Ma è un peccato non essere venuto qua quando ero più giovane, quando ero pieno di audacia!”
  

Nel quadro di "San Giorgio Maggiore al crepuscolo", olio su tela 65,20x92,4, dipinto del 1908, prevalgono i toni arancioni. Il centro visuale è situato nella metà sinistra del quadro. La cattedrale della Serenissima, e il suo riflesso nell'acqua spiccano nel dipinto, il mare e il cielo fanno da cornice. Monet catturò i fuggevoli effetti dell’ora del giorno, dell’atmosfera e della stagione sul colore e sulla luce. L'artista dipinse spesso e ripetutamente la medesima vista per rendere il mutare della luce e delle condizioni atmosferiche. Perfezionando la raffigurazione pittorica degli effetti transitori della luce naturale, la sua opera aprì la strada alla modernità del XX secolo.

...Mi trovai con l'anima a cogliere la pur minima variazione, gli aspetti più fuggevoli di ciò che mi circondava perchè questo era quello che volevo fare mio, per sentirmi parte del tutto.
Sapevo che in un attimo la luce avrebbe cambiato colore, intensità. Plastiche visioni si sarebbero trasformate, ombre mutato aspetto, dimensione. Ed io volevo riprenderla così, avvolta nella sua luce. Capii che dovevo far presto perché tutto scorre e si nasconde o scompare.
Rosso e arancio, cielo e mare una cosa sola, l'oltre era già lì in quella comunione di colori, in quella miscela di umori. Ed io mi sentivo con loro, una piccola parte del gioco infinito della vita e della morte.....
(Pensando a Monet - liberi pensieri-Stefyp.)

10 commenti:

  1. Bello questo post cara Stefania, in questi dipinto hai portato e raccontato il secolo scorso. Caio e buon fine settimana, amica.
    Tomaso

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  2. Il fascino imprendibile di una magica città, interpretato da un grande artista, che hai abilmente presentato nel tuo articolo.
    Notevoli e graditissimi i tuoi versi, in tema.
    Sempre bello soffermarsi sulle tue pagine, cara Stefania, vivi una splendida domenica, un abbraccio,silvia

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  3. Ciao Stefania, complimenti per il post, e m'inchino al grande Monet.
    un caro saluto
    Tiziano.

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  4. Assolutamente meraviglioso....splendide le scelte dei dipinti, come pure il tuo dar voce al pittore attraverso la tua prosa poetica.
    Su S:Giorgio Maggiore al tramonto avevo scritto un post anch'io circa un anno fa.
    Ma...cambio argomento. Domenica 26 ottobre, (e anche sabato 25) ci sarà un piccolo raduno a Milano tra un gruppo di amici blogger che s' incontrano ormai periodicamente da qualche anno. Per informazioni puoi andare a vedere il blog di Ambra "Tra sogni e realtà" che trovi nel mio blogroll. Io la domenica ci sarò. Facci un pensiero: sarebbe una bella occasione per incontrarci e nel caso dai al più presto la tua adesione sul post di Ambra.
    Grazie!!!

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  5. Che meraviglia Stefania!
    Sei stata bravissima. Hai fatto in modo che non fosse il solito racconto sul grande Monet.
    Che altro dirti...ti mando un sonoro bacio. Smack!

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  6. Ciao Stefania,
    scusa la latitanza ma sono stata male. Ora va un po' meglio e ovviamente sono passata non solo a salutarti ma anche e soprattutto per godermi questo magnifico post, uno tra i tuoi più belli. Amo Monet è trovo stupendo questo tuo post cosi interessante e ben scritto. Un abbraccio e buon fine settimana mia cara :D

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  7. Bellissimo il racconto del "tuo " Monet a Venezia e splendidi i versi che hai dedicato alla città. Da sogno i grandi dipinti!
    Un abbraccio.
    Antonella

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  8. Un grazie sentito a tutti per i vostri bellissimi commenti..ho apprezzato molto le vostre parole e la vostra presenza...grazie ancora. Vi abbraccio.

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  9. Un post incantevole! Condivido le sensazioni dovute al fascino della città e dei dipinti, così abilmente descritte nelle tue poesie...grazie Stefania! buona serata

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  10. Cara Stefania ,non vengo spesso a trovarti ,ma quando mi trovo qu ì il tuo post mi incanta sempre ,come questo di Monet e Venezia ,bella presentazione di un artista così grande ,e bellissimi i quadri che hai scelto....un abbraccio ....
    E Monet sarebbe felicissimo di leggere la tua lirica ...ciao

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