La mia scelta è caduta per
Aprile su:
Nazim Hikmet
Nazim Hikmet – Ran, spesso
scritto in italiano più semplicemente: Nazim Hikmet nasce a
Salonicco il 20 Novembre 1901 e muore a Mosca il 3 Giugno 1963.
Poeta, drammaturco e scrittore turco naturalizzato polacco è
considerato uno dei poeti turchi più importanti dell'epoca moderna.
La
poesia è per lui un linguaggio come un altro, una comunicazione che deve servire a renderci reciprocamente più consapevoli e responsabili, non a evadere dalle responsabilità storiche.
“Il più bello dei mari/ è quello che non navighiamo/Il più bello dei nostri figli/ non è ancora cresciuto./I più belli dei nostri giorni/non li abbiamo ancora vissuti./E quello /che vorrei dirti di più bello/non te l'ho ancora detto.” ( Il più bello dei mari)
"Penso" - diceva - "che la poesia debba essere innanzitutto utile..utile a tutta l'umanità, utile a una classe, a un popolo, a una sola persona. Utile a una causa, utile all'orecchio... Voglio essere capito e letto dal maggior numero possibile di persone, ai più vari livelli di cultura, nei più diversi stati d'animo, dalle prossime generazioni. Voglio essere traducibile per i popoli più diversi"
L'impronta particolare della poesia di Hikmet è l'autentica, la fiducia, la freschissima spontaneità di questa coscienza dell'utile; che è la natura stessa della sua ispirazione.
A VARNA DAL BALCONE...
A VARNA DAL BALCONE...
A Varna dal balcone dell'albergo, guardo:
la strada, gli alberi,
dopo gli alberi, sabbia,
e oltre, dev'essere il cielo e il mare,
no,
né cielo né mare
dopo la sabbia viene la luce nuda
la luce senza fine ...
E nell'aria un profumo di rose
che prende alla gola.
Non vedo le rose
ma dall'odore
s'indovinano enormi
tutte rosse ...
VARNA (Bulgaria)
(immagine dal web)
(immagine dal web)
I turisti polacchi scendono verso la spiaggia
biondi, rosati e nudi.
Sopra di me, una rondine gira in tondo
le ali sono nere, il petto bianco.
Non ha niente dell'ape, eppure
somiglia a un'ape.
Sparisce, riappare
scende, s'innalza stridendo
ebbra del suo garrire ...
Dello yogurt nella tazza azzurra.
Mi han portato dei pani al formaggio
- mi credevo a Instanbul -
dei pani al formaggio
tempestati di sesamo, caldi dal forno.
A Varna, in questo giorno
d'estate
per il poeta bandito
e molto ammalato
lontano da tutte le grandi parole
una fortuna - vivere ... (1957)
ISTANBUL
(immagine dal web)
(immagine dal web)
Bellissimo questo post cara Stefania, sai cercare i luoghi e gli argomenti giusti che ci fanno sognare. Ciao e buon pomeriggio cara amica.
RispondiEliminaTomaso
Grazie Tommaso..sempre molto gentile.
RispondiEliminaun abbraccio
...cara Stefania, grazie per aver proposto Hikmet che amo tanto...la tua foto poi è bellissima per i toni tenui, e grazie anche per avermi fatto conoscere Varna...abbraccio..
RispondiEliminaCiao Sergio, mi fa piacere che Hikmet ti piaccia, anch'io trovo che abbia qualcosa in più. Preparando questo post ho avuto modo di conoscerlo meglio e di apprezzarlo.
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