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mercoledì 14 novembre 2012

DA VERSI DI M.I.CVETAEVA

Come una madre fosti a me in quei giorni:
Ti potevo chiamare nella notte,
Febbricitante luce, luce insonne,
Luce degli occhi miei di quelle notti.
Benedetta, non scordarti
Di quei giorni senza fine,
D’una mamma e d’una figlia,
Senza sere né tramonti.
Non son venuta ad angosciarti, addio,
Solo a baciarti l’orlo della veste,
E a guardarti con gli occhi dentro agli occhi,
Gli occhi che ho strabaciato in quelle notti.
Morirò — un giorno, e un giorno — morirai,
Capirò — un giorno, e un giorno — capirai.
E tornerà nel giorno del perdono
Quel tempo che quaggiù non ha ritorno.

                 MARINA IVANOVNA CVETAEVA

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