che non tocchi la tua?
Come posso farla salire oltre te,
verso altre cose?
Ah, ben la custodirei presso qualcosa
di perduto, nel buio,
in luogo estraneo e silenzioso,
che non oscilli quando oscillano
le tue profondità.
Ma tutto ciò che ci tocca, te e me,
ci unisce come un colpo d'arco
che da due corde trae una sola voce.
Su che strumento siamo tesi?
E quale violinista ci ha in mano?
O dolce canto.
Rainer Maria Rilke
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La nascita di VenereW.A.Bouguereau
stupenda... non ho parole, davvero...
RispondiEliminaun abbraccio
Condivido il parere di ellie, questa poesia è davvero stupenda.
RispondiEliminaun abbraccio
Bella!!! versi profondi e penetranti cara Stefania.
RispondiEliminaPoi l'immagine non fa che affascinare sempre.
Tomaso
Grandissimo Rilke! Ho passato notti intere a leggere Rilke in compagnia di un gruppo di amici.
RispondiEliminaGrazie per averci regalato questa splendida poesia.
Buon fine settimana.
Antonella
semplicemente sublime ;)
RispondiEliminaun abbraccio
Un canto d'amore accompagnato dalla nascita di Venere!
RispondiEliminaUn insieme splendido!
Buona giornata da Beatris
Grazie amici..è una stupenda poesia davvero..un canto delicato e sensuale...musica per le orecchie e per l'anima.
RispondiEliminaBuona giornata, Stefania
..concordo con te cara Stefania, e aggiungo che hai postato anche un bel dipinto...abbraccio..
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