VERDE E ANCORA VERDE
C'è una casa a Portomarghera
sotto le ciminiere
che un uomo
e un ragazzo
dipingono e ridipingono
continuamente.
Una volta lo fanno verde intenso
una volta verde chiaro
una volta verde
luminoso
che si vede anche
di notte
da molto lontano.
Non si stancano mai
la fanno verde
e ancora verde
e poi verde
come il colore dei prati
come il colore degli alberi.
La fanno verde lucida
certe volte
come un sogno
straziante
tra gli sputi neri
delle fabbriche.
L'aprile è scomparso da Portomarghera
la primavera
è morta
c'è solo
questa minuscola casa
che un uomo e un ragazzo
dipingono
e ridipingono
instancabilmente
tra canali di catrame
tralicci
bufere di polveri
micidiali
su ogni
germoglio
su ogni
segno
dolce
di movimento.
Ferruccio Brugnaro
nasce a
Mestre nel 1936. Operaio a Porto Marghera dagli inizi degli anni '50,
ha fatto parte per molti anni del Consiglio di Fabbrica
Montefibre-Montedison. La sua attività di scrittore inizia nel 1965.
Comincia a distribuire i suoi primi ciclostilati di poesie, racconti
e pensieri su volantini, su comunicati del sindacato, sui muri e
ovunque capiti, presso i quartieri e le scuole frequentati dai
lavoratori in lotta.
Sono poesie di denuncia scritte tra un
turno di lavoro e una assemblea. Le trova in Sicilia il poeta
americano Jack Hirschman, che ne rimane impressionato tanto da
decidere di tradurle negli Stati Uniti (ne usciranno due volumi, e
Brugnaro sarà poi chiamato a un ciclo di letture e conferenze
oltreoceano). Li trova a Parigi il poeta francese Jean-Luc Lamouille,
che ne traduce i testi per una raccolta poi uscita in Francia.
Scrive Andrea Zanzotto in una prefazione: "Nella poesia di
Brugnaro appare una realtà ambientale che ha raccapriccianti affinità
con quella della guerra: è la realtà della fabbrica, o almeno di certe
fabbriche, oggi. Non è esagerazione affermarlo. Ci sono in questi versi
le mattine di livido inferno dopo i turni, i fumi e rumori che
disintegrano, le morti a stillicidio, l'indefinibile e inarrestabile
trasformazione degli uomini in cosa."
Bella veramente questa poesia, cara Stefania.
RispondiEliminaNon ne avevo mai sentito parlare di questo bravo poeta scrittore.
Ciao e buon pomeriggio cara amica.
Tomaso
CiaoTommaso, grazie..un abbraccio
EliminaCiao Stefania, non conosco questo poeta e ti ringrazio tanto di avercelo presentato, mi piace la sua storia, la sua vita, mi piace l'idea delle poesie che " viaggiano " sul retro dei volantini sindacali. E mi piace molto la poesia che ci hai proposto, bellissime le immagini di questo verde ma , in sottofondo, il ritmo stesso della poesia, mi fa pensare all'incessante rumore dei macchinari nelle fabbriche.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata.
Antonella
Hai ragione... l'interpretazione che ne hai dato è stata anche un po' la mia.
EliminaA me di questa poesia ha colpito soprattuto ...un'agghiacciante realtà...descritta tra i versi con semplicità... l'immediatezza dell'immagine che si crea e che sa arrivare dritta al cuore.
Ti ringrazio Antonella per il tuo commento..molto bello. Un abbraccio a te.
Ciao Stefania,
RispondiEliminanon conoscevo questo poeta per caso però è stato davvero un piacere scoprirlo e leggere questi suoi versi. Mi piace anche il retroscena e come è arrivata questa passione.
Un abbraccio e buon inizio settimana :D
Sono contenta Audrey di poterti far conoscere poeti che non conosci..è anche questo il mio intento..
EliminaTi ringrazio per il tuo gradito commento, e ti lascio un abbraccio.
Buona giornata :-)))
RispondiEliminaCiao Giancarlo, ti ringrazio per la visita è sempre un piacere, buona giornata a te.
EliminaIncessanti realtà d'un presente che oscura verdi immagini della natura, che desidereremmo condividere sempre nei nostri giorni di respiri....
RispondiEliminaOttima proposta poetica, cara Stefania, un sorriso, silvia