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martedì 20 maggio 2014

POETA PER CASO



VERDE E ANCORA VERDE

C'è una casa a Portomarghera
sotto le ciminiere
che un uomo
e un ragazzo
dipingono e ridipingono
continuamente.
Una volta lo fanno verde intenso
una volta verde chiaro
una volta verde
luminoso
che si vede anche
di notte
da molto lontano.
Non si stancano mai
la fanno verde
e ancora verde
e poi verde
come il colore dei prati
come il colore degli alberi.
La fanno verde lucida
certe volte
come un sogno
straziante
tra gli sputi neri
delle fabbriche.
L'aprile è scomparso da Portomarghera
la primavera
è morta
c'è solo
questa minuscola casa
che un uomo e un ragazzo
dipingono
e ridipingono
instancabilmente
tra canali di catrame
tralicci
bufere di polveri
micidiali
su ogni
germoglio
su ogni
segno
dolce
di movimento.
Ferruccio Brugnaro

 Ferruccio Brugnaro 

nasce a Mestre nel 1936. Operaio a Porto Marghera dagli inizi degli anni '50, ha fatto parte per molti anni del Consiglio di Fabbrica Montefibre-Montedison. La sua attività di scrittore inizia nel 1965. Comincia a distribuire i suoi primi ciclostilati di poesie, racconti e pensieri su volantini, su comunicati del sindacato, sui muri e ovunque capiti, presso i quartieri e le scuole frequentati dai lavoratori in lotta.
Sono poesie di denuncia scritte tra un turno di lavoro e una assemblea. Le trova in Sicilia il poeta americano Jack Hirschman, che ne rimane impressionato tanto da decidere di tradurle negli Stati Uniti (ne usciranno due volumi, e Brugnaro sarà poi chiamato a un ciclo di letture e conferenze oltreoceano). Li trova a Parigi il poeta francese Jean-Luc Lamouille, che ne traduce i testi per una raccolta poi uscita in Francia.

Scrive Andrea Zanzotto in una prefazione: "Nella poesia di Brugnaro appare una realtà ambientale che ha raccapriccianti affinità con quella della guerra: è la realtà della fabbrica, o almeno di certe fabbriche, oggi. Non è esagerazione affermarlo. Ci sono in questi versi le mattine di livido inferno dopo i turni, i fumi e rumori che disintegrano, le morti a stillicidio, l'indefinibile e inarrestabile trasformazione degli uomini in cosa."

9 commenti:

  1. Bella veramente questa poesia, cara Stefania.
    Non ne avevo mai sentito parlare di questo bravo poeta scrittore.
    Ciao e buon pomeriggio cara amica.
    Tomaso

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  2. Ciao Stefania, non conosco questo poeta e ti ringrazio tanto di avercelo presentato, mi piace la sua storia, la sua vita, mi piace l'idea delle poesie che " viaggiano " sul retro dei volantini sindacali. E mi piace molto la poesia che ci hai proposto, bellissime le immagini di questo verde ma , in sottofondo, il ritmo stesso della poesia, mi fa pensare all'incessante rumore dei macchinari nelle fabbriche.
    Un abbraccio e buona giornata.
    Antonella

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    1. Hai ragione... l'interpretazione che ne hai dato è stata anche un po' la mia.
      A me di questa poesia ha colpito soprattuto ...un'agghiacciante realtà...descritta tra i versi con semplicità... l'immediatezza dell'immagine che si crea e che sa arrivare dritta al cuore.
      Ti ringrazio Antonella per il tuo commento..molto bello. Un abbraccio a te.

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  3. Ciao Stefania,
    non conoscevo questo poeta per caso però è stato davvero un piacere scoprirlo e leggere questi suoi versi. Mi piace anche il retroscena e come è arrivata questa passione.
    Un abbraccio e buon inizio settimana :D

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    1. Sono contenta Audrey di poterti far conoscere poeti che non conosci..è anche questo il mio intento..
      Ti ringrazio per il tuo gradito commento, e ti lascio un abbraccio.

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  4. Risposte
    1. Ciao Giancarlo, ti ringrazio per la visita è sempre un piacere, buona giornata a te.

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  5. Incessanti realtà d'un presente che oscura verdi immagini della natura, che desidereremmo condividere sempre nei nostri giorni di respiri....
    Ottima proposta poetica, cara Stefania, un sorriso, silvia

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