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martedì 25 novembre 2014

RICORDANDO E SPERANDO

DI NON ASSISTERE ANCORA A SCENE 
COME QUESTE CHE RACCONTO

OGGI GIORNATA INTERNAZIONALE 
CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE

Immaginate di non sapere dov’era finita vostra figlia, una compagna, una sorella, un’amica e poi dopo diversi giorni vi dicono di andare a riconoscere un corpo, massacrato poi buttato come immondizia in mezzo alla strada, svestito...e altri particolari ve li risparmio...
DAL WEB
Questa è la storia di donne sole e indifese,violate nei diritti e barbaramente uccise. Della triste sorte a cui sono andate incontro emigrando a Ciudad Juàrez per lavorare nelle maquilladoras, le industrie di montaggio delle centinaia di imprese americane costruite lungo la frontiera.

Ecco immaginate e pensate che questo è successo tante, troppe volte in questa cittadina industriale messicana al confine con gli Stati Uniti, crocevia della criminalità e del narcotraffico.


DAL WEB
Ciud Juàrez è stata teatro dal 1994 ad oggi di violenti massacri , più di mille donne, ragazze sequestrate, violentate, mutilate, torturate, uccise e sotterrate nel deserto.

Nella maggior parte dei casi non viene usato nessun metodo di riguardo e le famiglie non vengono mai nemmeno chiamate per riconoscerne il corpo, scompaiono e non vengono mai più ritrovate, sepolte per sempre nella menzogna.


ROVINE

Sulle labbra cresce quest’edera
e la vecchia porta si chiude di colpo.
L’inverno si scopre
in un camminare lento
che porta con sé rumori che sfuggono nel tremito
di una mano che accarezza ritratti.
Brusca fine del viaggio,
che solo lascia completezza
in una sommessa nostalgia nascosta nella penombra.
Ormai nemmeno il vuoto si erge,
né la pietà si mostra allo specchio
ormai tutto fa dissolvere il respiro,
incluso l’eternità.

Susana Chàvez
 
Il mio ricordo va a loro, a Susana Chàvez, poetessa, scrittrice, uccisa a 36 anni per aver avuto il coraggio di schierarsi contro i massacri e non solo...

voglio ricordare Reyhaneh Jabbari:

la donna iraniana di 27 anni impiccata nel suo Paese, quest'anno ad ottobre per aver ucciso l’uomo che aveva tentato di stuprarla.


Da un articolo dell”Huffington Post pubblicato il 27/10/2014
le sue disposizioni lasciate con una lettera alla madre:

"Non voglio che tu ti vesta di nero per me. Fai di tutto per dimenticare i miei giorni difficili. Dammi al vento perché mi porti via".

"Mia dolce madre, l'unica che mi è più cara della vita, non voglio marcire sottoterra. Non voglio che i miei occhi o il mio giovane cuore divengano polvere. Accuserò gli ispettori, il giudice e e i giudici della Corte Suprema di fronte al tribunale di Dio".

“Il primo giorno in cui alla stazione di polizia una vecchia agente zitella mi ha schiaffeggiato per le mie unghie, ho capito che la bellezza non viene ricercata in questa epoca. La bellezza dell'aspetto, dei pensieri e dei desideri, una bella scrittura, la bellezza degli occhi e della visione e persino la bellezza di una voce dolce".

"Il mondo mi ha concesso di vivere per 19 anni. Quella orribile notte io avrei dovuto essere uccisa. Il mio corpo sarebbe stato gettato in qualche angolo della città e dopo qualche giorno la polizia ti avrebbe portato all'obitorio per identificare il mio corpo e là avresti saputo che ero anche stata stuprata. Il mio corpo sarebbe stato gettato in qualche angolo della città e là avresti saputo che ero anche stata stuprata. L'assassinio non sarebbe mai stato trovato, dato che noi non siamo ricchi e potenti come lui."


Voglio ricordare tutte le donne che subiscono violenza ogni giorno in nome dell'amore.


(A.GENTILESCHI)


CAREZZARE IL SOGNO

Carezzare il sogno, poi vederlo sfumare ...
Sognavi t'adagiasse su tappeti
di petali di rose,
rosso fuoco ad incendiare
vene sotterranee del pensiero.
Di riempire coppe stracolme
di essenze e di gioie.
Volare coi venti di note tra i capelli,
e su labbra tumide
carezze da gocce di miele.
Oh mia cara amica,
smarrito sorriso di donna,
l'amore non ha più ali per volare.
E il desiderio scivola su lucchetti dorati,
mani irrispettose
quando parole lancinanti da ire furenti
come frecce dritte al cuore,
e gesti dolci travestiti
ti vendono tutto, come amore.
La morsa del ragno t'impiglia alla rete
i resti del sogno nella campana di vetro.
Gomitoli di tristezze, vapori di illusioni
sullo spettro
di un nome che non riconosci. 

Stefyp. ©
TUTTI I DIRITTI RISERVATI

8 commenti:

  1. Un articolo notevole, corredato dei tuoi superlativi versi, che hai dedicato a questa giornata commemorativa di eventi crudeli verso la donna. Ancora accadono troppo frequentemente, in un'epoca in cui l'essenza maschile sembra regredita di secoli...
    Sempre bello soffermarsi sulle tue righe, un abbraccio poetessa,silvia

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    1. Troppo gentile..grazie! E' una piaga di questa epoca davvero profonda..in molte situazioni non c'è nessun rispetto e considerazione per la donna. Per molti.. è solo strumento ad uso dei loro piaceri..ma le motivazioni sono così complesse che dovremmo affrontare temi di psicologia e sociologia... Grazie ancora un abbraccio a te.

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  2. Cara Stefania, grazie di averci fatto leggere questo interessante articolo.
    Credo che questa battaglia contro la violenza alle donne bisogna continuare e mai perdersi di coraggio che alla fine si spera sempre che un giorno finirà!
    Ciao e buona serata cara amica.
    Tomaso

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    1. Un grazie a te per la presenza e la tua sensibile partecipazione. Buona giornata caro amico.

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  3. La prima parte del tuo articolo mi ha colpito molto, mi sono immaginata senza parenti, senza nessuno.. mi sono immaginata sola.
    La situazione in certi paesi è davvero orribile, soprattutto per le donne.
    Bellissimo articolo, i tuoi versi sono splendidi ^^.
    A presto... Dream Teller ^^

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    1. Ti ringrazio..come ho detto a Silvia è una piaga davvero profonda..non facile da estirpare. E soprattutto casi come quelli del messico fanno inorridire e lasciano davvero senza parole...L'uomo riesce a toccare dei gradi di crudeltà inimmaginabili....Grazie ancora per la tua presenza e partecipazione, un caro saluto.

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  4. Ciao Stefania,
    per fortuna sono andata indietro nel blog e sono riuscita a recuperare questo post che mi era sfuggito.
    Purtroppo esistono tanti tipi di violenza sulle donne e ogni tipo e modalità lascia segni e cicatrici diverse.
    Un abbraccio

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