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PAUL GUAGUIN- Da dove veniamo |
polvere a strati, veli, mi camuffanno
questi quaranta volti disuguali,
logorati da tempo e mareggiate.
Io sono. E quel che sono è così poco:
rana fuor dello stagno che saltò,
e nel salto, alto quanto più si può,
l’aria di un altro mondo la schiattò.
C’è da vedere, se c’è, quel che sarò:
un viso ricomposto innanzi fine,
un canto di batraci, pure roco,
una vita che scorre bene o male.
José Saramago
Sempre splendide proposte poetiche, nelle intense pagine del tuo blog.
RispondiEliminaRiflessioni profonde in queste strofe sul corso della nostra vita
Buona serata, cara Stefania e un sorriso,silvia
Versi bellissimi, cara Stefania.
RispondiEliminaBun fine settimana cara amica.
Tomaso
Molto cruda e realistica questa poesia, non la conoscevo.
RispondiEliminaTi ringrazio ed un abbraccio, ciao Stefania.
Versi reali e profondi che portano alla riflessione sul cammino della vita!
RispondiEliminaBuona giornata da Beatris
Ciao Stefania,
RispondiEliminameditativa e bella la poesia di oggi.
Ti auguro un sereno fine settimana a presto
Un abbraccione
Un grazie a tutti voi per i graditi apprezzamenti... la poesia è forse un po' cruda, come mi è stato sottolineato, ma trovo che sia intensa e che porti a fare una riflessione sul nostro trascorrere.. Un abbraccio
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